DOP Wines and Cheese Communication: Il Vino CHIANTI DOCG

15/10/2019

Terzo appuntamento della rassegna "DOP WINES AND CHEESE COMMUNICATION", dove scopriremo tre grandi prodotti del patrimonio enogastronomico del nostro paese: PROVOLONE VALPADANA DOP, VINO CHIANTI DOCG, ASTI DOCG.
Il programma è promosso da:
 


Progetto realizzato con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo D.M. 90598 del 17/12/2018
Vittorio Emanuele Pisani - responsabile progetto DOP Wines and Cheese communication
Dopo aver presentato il Provolone Valpadana e il suo territorio le colline dell'Asti DOCG patrimonio dell'umanità.
Oggi avremo come terzo ospite il vino Chianti un'invenzione della natura e della cultura della regione d'italia più nota e amata nel mondo.
Un appuntamento per conoscere questo vino DOCG tra i più apprezzati del nostro patrimonio enogastronomico.
Grazie a questi incontri il consumatore curioso potrà apprenderne le diverse sfumature, risultato di un insieme di fatiche e di una storicità universalmente riconosciuta, tanto da dover proteggersi da innumerevoli imitazioni.


Nicoletta Grande - Divulgatrice e Gourmand
Questa sera siamo in Toscana precisamente nella diocesi del Chianti e che è divisa in sette sotto zone.
Questa sera assaggeremo tre vini di tre sotto zone e parleremo ancora di storia del territorio e faremo anche un po' di storia di questo protagonista che stasera è il Sangiovese.
Un regolamento della Comunità Europea del 2008 stabilisce che dalla campagna vitivinicola 2009-2010 tutti i vini che sono nella Comunità Europea vengono divisi in: denominazione di origine e senza denominazione di origine.
La denominazione di origine comprende le DOP e le IGP, senza denominazione di origine sono quelle che noi chiamiamo/chiamavamo vini da tavola.

Al consumatore quindi noi vogliamo offrire utili elementi per garantire una maggiore consapevolezza al momento dell'acquisto.
Per farvi capire, solo in toscana quante DOCG e quante DOC abbiamo, io ho fatto questa slide e abbiamo quindi 11 DOCG di cui una è divisa in sette sotto zone.
Questa sera a noi parleremo del Chianti DOCG che non è da confondere col Chianti classico DOCG, sono due cose separate.

I vini in degustazione saranno accompagnati da alcuni piatti che ne esalteranno il carattere la corposità ed i profumi.
Sicuramente furono gli etruschi i primi a propagare la viticoltura nella la regione Toscana e la incrementarono moltissimo.
Seguiti poi dall'intero romano.
Nell'anno 1000 poi fu la volta dei monaci benedettini, in questo caso i Monaci Benedettini e i Val Ambrosiani, tanto che nel 1282 a Firenze nasce l'arte dei vinazzieri. Che cos'è l'arte dei vinazzieri? una delle più importanti fra le arti minori che regolamentava il commercio del vino nelle grosse città.
Allora il patrimonio vinicolo della provincia di Siena è grandissimo tra DOCG e DOC conta 1.145 aziende, quindi veramente molto molto grande.
Il Sangiovese ha utilizzato l'80%.
La raccolta delle uve avviene tra il 15 settembre e il 15 ottobre e il commercio delle bottiglie arriva sempre un anno dopo il primo marzo dell'anno successivo
alla vendemmia. Complessivamente abbiamo 3.458 ettari di vigneto dei colli senesi sono quindi 1.145 aziende è veramente un grande territorio.
Luigi Giambrini - Maestro Assaggiatore ONAV Buonasera siamo alla serata dei rossi della grande terra di Toscana, dei grandi vini di Toscana e stasera incontreremo anche la signora malolattica, seguiteci!
La signora malolattica perché quella che abbiamo visto prima era la classica fermentazione alcolica che va bene per tutte le stagioni, le uve rosse, tipicamente se siamo nella tradizione / passato. L'inverno al rialzo delle temperature faceva partire una seconda fermentazione che è la fermentazione malolattica è quella in cui l'acido malico e tanti altri suoi fratelli vanno in evoluzione. Udite, udite vengono elaborati da batteri lattici perché questi, di cui vedete i nomi, sono tutte e due batteri lattici, della famiglia batteri lattici, perché la fermentazione malolattica dei vini a opera dei batteri
lattici ci fa accadere che cosa? queste sensazioni di acidità, di durezza del nostro vino e se le trasforma in morbidezza. Questo è un po il triplo salto mortale che avviene nei vini rossi.


Achille Mazzini - Sommelier
Stasera parliamo dal Chianti uno dei nostri vini italiani storicamente già adattato nel tempo. Geograficamente la zona di produzione dalla provincia di
Firenze scendendo verso la provincia di Siena. E' uno dei vini più antichi che si producono nella nostra penisola e originariamente era soprattutto formato da quattro vitigni: Cannaiolo Sangiovese Trebbiano toscano e Malvasia.
Col passare del tempo poi è stato introdotto nel disciplinare anche la possibilità di utilizzare Cabernet e Merlot.
Stasera in particolare andremo ad assaggiare tre tipologie diverse: primo è un Chianti normale; il secondo invece un Chianti classico dove nella definizione classico si intende il Chianti che viene fatto dove originariamente veniva prodotto. In più andremo ad assaggiare il Chianti riserva.
La grande scommessa è quella di sentire da queste o in queste tre tipologie di vino sensazioni organolettiche completamente diverse.

Lo facciamo roteare nel nostro bicchiere, perché se ci fosse una fluidità anomala tipo una sensazione oleosa vuol dire che il nostro vino avrebbe un difetto.
Andiamo a definire il nostro colore. Allora io questo lo definirei proprio un rosso rubino e questo mi porta già a pensare che io poi da un punto di vista olfattivo possa sentire determinate sensazioni rispetto ad altre, per cui portandolo al naso, facendo roteare il nostro bicchiere, perché si fa roteare il bicchiere? perché diamo la possibilità ai profumi che sono nient'altro che aipoli ad aiutarli ad evaporare verso il naso.
Per cui sentiamo una discreta intensità, una discreta persistenza che la posso definire fruttata e floreale. Solitamente nel Chianti ci sono questi profumi di viola, di mammola, di fiori di brutti di bosco.
Siamo di fronte ad un 2018: ci può stare come descrizione benissimo il termine vinoso, fruttato, floreale. Per cui andiamo a mettere in bocca il nostro vino e sentiamo che sensazioni si possono sentire o scaturire in bocca: una gradevole morbidezza, una buona acidità che viene stoppata poi da quella che è una sensazione ai lati dalla nostra bocca che è data dai tannini, che non sono molto aggressivi però è un vino abbastanza equilibrato perché poi c'è anche questa pulizia che ci arriva in bocca data dall'alcolicità.
La rassegna si compone di un ciclo di 10 appuntamenti con degustazioni guidate e ricette create per l’occasione, ricco di abbinamenti e informazione sul mondo del FOOD and WINE.

La terza data comprende due interessanti appuntamenti:
  • alle ore 18.00: Il Vino CHIANTI DOCG: Presentazione del Territorio e del metodo di lavorazione
Dopo una panoramica sui significati insiti nelle sigle DOCG e DOC e sulle differenze principali, un sommelier qualificato in rappresentanza del Consorzio di Tutela, ci introdurrà sul mondo del Chianti, presentando le terre di coltivazione, le caratteristiche dei vigneti e i particolari del metodo di lavorazione.  
  • alle ore 19.00: Tecniche di assaggio e degustazione guidata 
La seconda parte dell'appuntamento prevede un'introduzione alle tecniche di assaggio di un vino rosso, declinate sulle diverse tipologie di prodotto a disposizione. Seguirà una degustazione guidata di vino Chianti DOCG, provenienti da territori ed annate diverse. 
Ristorante IL VIOLINO
Via Sicardo, 3 Cremona
www.ilviolino.it
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